Daniela Daz Moretti 

Scultura, Pittura e Materia Poetica

Tra memoria e soglia la mia ricerca attraversa la scultura, la pittura e la monotipia.

Ogni forma nasce da un gesto lento.
Nel silenzio della materia si nasconde la memoria di ciò che siamo.

Creta, carta e pigmento diventano spazi di rivelazione, superfici dove la luce incontra l’ombra e l’impronta si trasforma in presenza.
Ogni materiale per me è una voce: la terra respira, la carta trattiene, il colore ricorda.
Attraverso il gesto e la lentezza del processo, la materia racconta ciò che non può essere detto a parole — emozioni, memorie, frammenti di tempo.

Ogni opera è un Nido: fragile, poroso, radicato nel gesto e nel tempo.
È un luogo che accoglie e protegge, ma anche uno spazio aperto al cambiamento.
Nel dialogo tra visibile e invisibile cerco l’epifania, quell’attimo in cui la materia si apre e lascia affiorare ciò che resta, come una verità silenziosa che emerge dalla profondità.

Il mio lavoro nasce da un ascolto lento e necessario: ascolto della materia, del tempo e delle trasformazioni interiori che la attraversano.
Ogni forma, ogni segno, ogni superficie diventa parte di un linguaggio fatto di vuoti e respiri, dove la materia custodisce la memoria e si fa presenza viva, poetica e consapevole.